I partecipanti
Giuseppe Armillotta
1999. Monte Sant’Angelo: in Puglia è l’unico posto lontano dal mare, qui passa la sua adolescenza, poi Bologna, dove inizia a far teatro. Diplomato alla scuola di teatro Galante Garrone gira l’Italia lavorando con professionisti, facendo workshop e scrivendo. Mette su una compagnia con la quale mette in scena lo spettacolo scritto e diretto da lui: La Gara. Parallelamente al mestiere dell’attore, coltiva da sempre una gran voglia di scrivere per la scena e non solo. Riassumendo in tre azioni: studia, scrive e recita, non necessariamente in quest’ordine. Scrive per riviste di critica, recita le sue poesie nei suoi monologhi e studia in qualsiasi biblioteca di Bologna, tranne quelle universitarie, in quelle non può entrare.
Rita di Leo
Classe 1998. Laureata in Drammaturgia Classica presso l’Università degli Studi di Firenze e con lode in Estetica e Politiche della Performance alla Sapienza Università di Roma. Tra un Erasmus alla Saint Petersburg State University, il corso di avviamento all’espressione presso il Teatro della Pergola di Firenze, vari workshop al Centro Nazionale di Produzione della Danza di Virgilio Sieni e alcune assistenze alla regia tra cui, la più recente, presso la Fondazione Solares delle Arti – Teatro delle Briciole di Parma, insegue la regia formandosi tramite il corso di Alta Formazione Casa degli Artisti del Teatro Due di Parma nel 2022. Nonostante si senta più a suo agio “dietro le quinte”, a Marzo 2023 vince il bando Site-specific della Biennale College Teatro di Venezia come performer protagonista con il progetto SWAN.
Mattia Favaro
Cresciuto a Vallà (TV). Nato nel ’94: anno in cui morirono Kurt Cobain e Charles Bukowski. Morì anche Eugene Ionescu. Pure John O’Brien e Ralph Waldo Emerson. Anche Moana Pozzi morì quell’anno. Morì anche Juan Carlos Onetti. Morì Ayrton Senna, e nello stesso anno Schumacher vinse il suo primo mondiale. Ilaria Alpi venne uccisa nella guerra in Somalia. Nel ’94, si ha il genocidio del Ruanda: mezzo milione di persone morte. Nel ’94 Berlusconi vinse le elezioni in Italia, Craxi fuggì, e Indro Montanelli lasciò la redazione de Il Giornale. Nel ’94 Nelson Mandela divenne presidente del Sudafrica. Nel ’94 uscì quel capolavoro di Jeff Buckley. Uscì Il Corvo nel ’94: l’Oscar fu vinto da Schindler’s list. Nel ’94 Felice Maniero evase di galera.
Silvia Guerrieri
Nasco il 20 maggio del 1992 perché volevo essere assolutamente toro e quella era l’ultima possibilità. Amo bere il succo di pomodoro a merenda, anche di mattina, sì. Odio gli squilli a vuoto del telefono e la solitudine che mi ricordano. Camminare a piedi nudi è lo sport che pratico di più. A sei anni, rispondevo che da grande volevo fare l’attrice. Mi ci sono voluti giri infiniti e quasi vent’anni per scoprire che era la verità. Studio Scienze e Tecniche Psicologiche, per capirci di più, mi laureo, ma non è abbastanza. Allora viaggio, un anno in Portogallo, sei mesi a Londra, uno in Guatemala. Per poi tornare all’origine, alle risposte, alla passione e finalmente al teatro. Mi trasferisco a Milano dove mi diplomo in recitazione alla Scuola Civica Paolo Grassi. Non mi basta e allora penso che scrivere sia un’altra bellissima strada da percorrere e approdo qui a Modena, al corso di alta formazione Emilia Romagna Teatro Fondazione ERT / Teatro Nazionale.
Francesca Lancelotti
Francesca (2002) è una studentessa sempre in cerca di nuove esperienze per crescere e formarsi. Al secondo anno di DAMS profilo Spettacolo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, si interessa di arti performative e grazie alle opportunità incontrate, sta approfondendo un percorso teatrale per quanto riguarda il mondo della performance e della drammaturgia. Oltre a un’esperienza in veste d’attrice con la compagnia teatrale Caracò, incontrata in ambito universitario, il percorso formativo di qualificazione e professionalizzazione per autori teatrali Drammaturgie: Alta formazione di scrittura teatrale promossa da Emilia Romagna Teatro Fondazione ERT / Teatro Nazionale, è una delle prime avventure professionali che incontra.
Andrea Mattei
Nasce a Lucca, nel 1997, e la sua toscanità lo fa presto esordire come “storpiatore seriale” della lettera C. Deciso a prendersela anche con tutte le altre lettere dell’alfabeto, nel 2018 stipula un contratto con la casa editrice “Gemma Edizioni”, per cui scrive una raccolta di brevi racconti comici. Parallelamente si avvicina alla stand-up comedy e al teatro, e dal 2019 al 2021 frequenta il Corso Superiore per Attore di Prosa alla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”. Dal 2021 al 2022 frequenta il Corso d’Alta Formazione Casa degli Artisti, indetto dalla Fondazione Teatro Due di Parma, e nel 2023, deciso a riprendere il massacro letterario sopracitato, s’iscrive al Corso d’Alta Formazione Drammaturgie, indetto da Emilia Romagna Teatro Fondazione ERT / Teatro Nazionale. Si considera una cosa a lunga conversazione.
Federico Mattioli
Federico Mattioli nasce a Reggio Emilia un giovedì del 1998. Incontra il teatro come attore, durante il liceo. Poi si laurea alla Sapienza di Roma in Lettere Moderne (triennale) e in Filologia Moderna (magistrale), specializzandosi in Letteratura Americana. Lavora come sceneggiatore nello studio di animazione spagnolo Perruncho Studio e, a Roma, nell’organizzazione e redazione dei festival teatrali Dominio Pubblico e MarteLive. Tre cose che si porterebbe in un’isola deserta? Una palla da basket, un libro di Rafael Spregelburd e un quaderno bianco.
Maria Irene Minelli
Classe 1994, umbra, dopo la laurea triennale in Ingegneria Civile, si diploma come attrice alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Negli anni di formazione sperimenta diversi linguaggi grazie all’incontro con artisti del panorama italiano ed internazionale come A. Serra, C. Michelini, J. A. Stanzak, M. Sgrosso, E. Bucci, P. Goodwin e altri. Suona il pianoforte, ha ottime competenze nel canto e nella danza contemporanea. Negli ultimi anni, approfondisce lo studio della drammaturgia avviando un percorso da autrice che indaga la relazione tra movimento e parola. Nel 2021 presenta uno studio sul suo primo testo Cercami R.i.p. in occasione del Festival Teatri di Vetro. Attualmente lavora ne La Tempesta con la regia di A. Serra.
Lea Paiella
Lea si laurea nel 2021 in “Arti e Scienze dello Spettacolo” presso l’Università La Sapienza, con una tesi sul teatro intermediale, in particolare sull’utilizzo dei social media come dispositivi drammaturgici e piattaforme performative. L’anno seguente si specializza presso l’Emilia-Romagna Teatro (ERT) al corso Teorie e pratiche di nuove forme di scrittura teatrale. Nello stesso anno fonda il progetto “Spremuta – Officina di Analisi Artistica” che indaga il ruolo della drammaturgia e del dramaturg nei processi creativi. Crede che la drammaturgia sia un processo – un processo che ricerca la connessione tra gli elementi per arrivare a un senso complessivo. Ha amato “Antonio e Cleopatra” di Tiago Rodrigues. Innamorata per sempre di Kae Tempest.
Marta Polidoro
Nata a Bari nel 1997, pubblica la silloge poetica “La chiave di quella porta”, finalista del Premio Mario Soldati.
Dopo la maturità classica, si diploma in sceneggiatura e produzione presso l’Accademia del Cinema Ragazzi, lavorando su diversi cortometraggi. Si laurea in Cultura Teatrale presso l’Università degli Studi di Bari, con tesi in Cultura Letteraria della Grecia Antica. Acquisita napoletana, si forma presso la Bellini Teatro Factory del Teatro Bellini, come drammaturga e attrice, partecipando in entrambe le vesti agli spettacoli diretti da Francesco Saponaro (La Fidanzata/Pandemico Vaudeville) e Annalisa D’Amato (Ardore) e scrivendo Mia madre non capisce e La cosa più rara. Collabora con la compagnia False partenze Teatro.
“Pensavano che io lottassi contro la tempesta
non capivano
Io la amo”
Sofia Russotto
Nasce a Roma nel 1998. Si diploma in recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Negli anni dell’accademia matura la passione per la drammaturgia e realizza “Le Signorine” ispirato ad un quadro del pittore italiano Felice Casorati e “Gente Spaesata” ispirato all’omonima poesia di Cesare Pavese; che porta in scena curandone anche la regia.
Vittoria Spaccapietra
Nata nel 1993, toscana di nascita e di formazione, si laurea con lode all’università di Pisa con una drammaturgia originale. Esordisce come autrice in teatro col testo Louis e inizia a lavorare nel cinema indipendente, sviluppando un particolare interesse verso i progetti di genere, horror e fantastico. Nel 2019 scrive e dirige il suo primo cortometraggio – a tema intelligenza artificiale – con Lorenzo Branchetti. Lo stesso anno si diploma presso il Master International Screenwriting and Production presso l’Università Cattolica di Milano, e arriva a Roma dove lavora come lettrice, editor e autrice. Ha in sviluppo due serie tv di genere ed è autrice del documentario sul lavoro dei giovani attori Young Blood, attualmente in produzione.